Il pianeta maiuscolo

Benedikt Groß è un designer e programmatore tedesco. Al Massachussetts institute of technology, un’instituzione nel campo della ricerca frequentata tendenzialmente da geni, ha incontrato Joey Lee, un geografo californiano. Uniti dalla passione per i dati, la geografia e il design, hanno cominciato a sviluppare il progetto Aerial bold.  - Con Aerial bold, Groß e Lee scovano tutti gli spazi architettonici che visti dall’alto hanno la forma di una lettera maiuscola. Una ricerca ossessiva con l’obiettivo di generare la prima mappa del pianeta basata su caratteri tipografici. Approfondimenti su Kickstarter.

Suffisso “stan”?

Pakistan, Afghanistan, Kazakhstan… Sono almeno 7 i paesi asiatici il cui nome finisce per stan.  Ed è qualcosa che abbiamo in comune con loro…
Pakistan, Afghanistan, Turkmenistan, Tajikistan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Uzbekistan: sono almeno sette (8 col Kurdistan, che è un’entità federata dell’Iraq), le nazioni asiatiche i cui nomi finiscono col suffisso “stan”. Il motivo è intuibile: il suffiso -stan (o -sthan) significa posto, terra, nazione e deriverebbe dal sanscrito sthana (luogo, casa). Gli antichi indo-iraniani, insediatisi in Asia, lo usavano per indicare un luogo. Parole che terminano in -stan si trovano in numerose lingue indoeuropee, specialmente nel ramo indoiraniano: questo ramo include il sanscrito, l’hindi, l’urdu e altre lingue dell’India, del Pakistan e di altre parti dell’Asia. Meno intuitivo, invece, è il fatto che nel suffisso c’è la radice “ST”, presente anche nell’italiano Stato, nell’anglosassone State e Stand e anche nel russo -stan (che significa insediamento). Un dettaglio apparentemente insignificante che per i linguisti invece rappresenta uno dei lasciti più evidenti della lingua parlata circa settemila anni fa e chiamata lingua proto-indoeuropea che è all’origine delle lingue indoeuropee.

DA DOVE ARRIVA. Questo spiega la ragione per cui -stan ricorre spesso nella designazione di aree geografiche, nazioni o nomi di luogo in queste aree linguistiche, prevalentemente centroasiatiche. Quando il suffisso -stan si trova accanto al nome di un popolo, la parola indica la nazione in cui tale popolo vive: ecco allora che, per esempio, l’Afghanistan è “la terra degli Afghani” (riferito soprattutto all’etnia pashtun, maggioritaria nel paese), e il Kurdistan quella dei Curdi, così come il Kazakhstan è quella dei  kazaki, nome che deriva dalla parola turca per “indipendente”. Il Pakistan è il luogo “dei puri” (dall’indo-iraniano “pak”, cioè puro). E se Tajiks significa “non turco”, Turkmen, al contrario, sta per “simile ai turchi”. Derivano poi da leggende locali sia il prefisso Kyrgyz, che indica il numero 40 (quante furono le tribù che si unirono per combattere gli uiguri), sia Uzbek, dedica obbligata a Uzbek Khan, il leader tribale che unì diversi gruppi della regione per formare il popolo appunto degli Uzbeki.

La città con il nome minimale

La località con il nome più corto. Si chiama Å (“fiume”, nelle lingue scandinave) e si trova sia in Norvegia, sia in Svezia. I cartelli stradali che le indicano devono essere spesso rimpiazzati, perché spesso i turisti tentano di rubarli (per la loro rarità). Per il più lungo, ci sono diverse candidate, ma tra le prime troviamo Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch, in Galles: il nome del comune, che vanta ben 58 lettere, è traducibile come “Chiesa di Santa Maria nella valletta del nocciolo bianco, vicino alle rapide e alla chiesa di San Tysilio nei pressi della caverna rossa”.
Il nome è difficilissimo da pronunciare, ma non impossibile, come dimostra questo giornalista di Channel 4, nel Regno Unito, che lo ha dovuto pronunciare durante le previsioni del tempo.

GeoFesta

Dal 22 al 25 di marzo a Carrara ci sarà un evento unico a livello nazionale dedicato alla geografia: GeoFesta!  Si potrà assistere a mostre ed incontri, partecipare a giochi, dibattiti e tanto altro, con l’obiettivo di promuovere la cultura geografica!

Canada

Il Canada vanta più laghi di tutti gli altri paesi del mondo messi assieme. Il secondo Stato più esteso della Terra (dopo la Russia) è per il 9% ricoperto da specchi d’acqua. Quelli con una superficie superiore ai 3 km quadrati sono oltre 31 mila, mentre non esiste una stima precisa del numero dei più piccoli, ospitati nelle numerose depressioni del terreno.

Enclave

Tre stati sono completamente circondati da un’altra nazione. Ossia del tutto “imprigionati”, senza sbocchi sul mare, da un altro Paese (tecnicamente definiti come “enclavi”). Due si trovano nello Stivale: San Marino (nella foto) e Città del Vaticano. L’altro è il Regno del Lesotho, un’enclave nella Repubblica Sudafricana.

Cina

La Cina è circondata da 14 paesi. Se la Russia detiene il primato di stato più esteso al mondo, è la Cina quella con più paesi confinanti: sono India, Pakistan, Afghanistan, Tagikistan, Kirghizistan, Kazakistan, Mongolia, Russia, Corea del Nord, Vietnam, Laos, Myanmar, Bhutan e Nepal.

Antartide

L’Antartide ospita quasi tutta l’acqua dolce del Pianeta. Il 90% circa delle riserve d’acqua dolce della Terra è contenuto nella calotta glaciale antartica, che si estende per 14 milioni di km quadrati e ha un volume stimato di 30 milioni di km cubi di ghiaccio. Ecco perché le notizie che riguardano la sua fusione dovuta al riscaldamento globale sono preoccupanti.

Qibla

Per quasi un secolo è stato considerato un portalampada pensile, una specie di “appendino” per lumini. Invece, il misterioso oggetto di ferro venuto alla luce in un passaggio segreto di un palazzo di Verona potrebbe essere un sofisticato strumento matematico di età medioevale: in origine sarebbe servito per trovare la Qibla, ossia la direzione della Mecca, verso la quale il fedele musulmano si rivolge per pregare; in seguito sarebbe stato un mezzo per redigere le accurate carte geografiche che consentirono alle repubbliche marinare di primeggiare nella navigazione.A riconoscere la funzione dello strumento, e a ricostruire uno scenario del tutto inedito dei rapporti scientifici tra mondo arabo ed europeo all’inizio del medioevo, è un professore dell’Università di Pisa. Pietro Armienti insegna petrografia, ma per passione si interessa di storia della scienza e della matematica.